Non voglio più parlare di ciò che è stato, ora sopravvive solo del desiderio di scrivere e pubblicare ancora, spero che anche voi siate d'accordo, altrimenti a che pro?
Il romanzo c'è già, in questi giorni di riposo, lo sto ritoccando qui e là.
Vorrei proporvi l'incipit,( per chi non lo sapesse, è l'inizio della storia, così come apparirà nel caso uscisse editorialmente) vorrei avere dei pareri, se è possibile. Ve ne sarei grata, è importante sapere se incuriosisce e si ha la voglia di leggere il seguito. Ringrazio anticipatamente coloro che leggeranno .
Titolo UN ELEFANTE SUL CUORE
“Vorrei proprio sapere
perché tutti i guai del mondo, si scagliano su di me, avrò una calamita sulle
spalle?! Non ce la faccio più, caz…!!”
Sbottò furiosa Donatella a voce
alta. L’autista del taxi fu incuriosito dall’affermazione piuttosto volgare e non corrispondente al tipino delicato che era
entrato con veemenza nel suo taxi un minuto prima. La ragazza dimostrava una
grande stizza contro chissà chi o cosa, e una dialettica tipica dei giovani,
anche se lui aveva pensato a tutt’altro osservandola dal lato puramente estetico
come d’altronde faceva sempre. Sbirciò ancora
dallo specchietto per guardare
meglio la ragazza, lui aveva una certa età, ma le belle ragazze le
guardava ancora con interesse ben celato dall’aspetto di buon padre di famiglia.
“Mi scusi. – disse la ragazza - Non
sono una che di solito va in giro parlando da sola e poi dicendo parolacce,
anzi non le dico mai, ma guardi c’è un limite a tutto! Non sorrida la prego,
non sto scherzando! Ho tanta pazienza, e difficilmente la perdo, ma delle volte
penso che… forse proprio per questo, il destino si accanisca contro di me. Si
diverte a mettermi i bastoni tra le ruote. Ma ho deciso, da oggi non voglio tollerare più nulla dicendo”
va bene sopporto anche questa, una in più che cambia?” Eh no! Basta! Sono
stanca di subire, subire, e quando dico
basta…lo dico veramente! Voglio, guardi bene, non ho detto” vorrei”, poter
vivere la vita senza problemi. Ne ho avuti troppi, chiedo troppo?”
Il tassista non rispose si limitò ad alzare le spalle.
Cosa poteva aggiungere a quel soliloquio per lui senza senso? Del resto solo la
ragazza poteva conoscere i problemi che
l’avevano così indispettita. Secondo il suo personale punto di vista, la
ragazza non aveva certo da lamentarsi almeno per il lato puramente estetico,
poiché la natura le aveva donato in abbondanza
doti da non sottovalutare: un fisico da
sballo e un volto bello, da ricordare, eh sì, che lui di belle ragazze ne
vedeva passare parecchie sul suo taxi. Sapeva benissimo che specialmente in quel periodo la vita non era
facile per nessuno, ci si arrancava per arrivare a fine mese e quasi sempre con
bollette arretrate insolute, oppure rischio di perdita di occupazione, ma la bellezza fisica di certo aiutava, se non
altro perché essere piacevoli rendeva amabile lo sguardo di chi ammirava la
beltà vera, senza artefatti. L’unica nota stonata in tutto il contesto ma che
forse rendeva la ragazza divertente,
erano uno paio di sbaffi di grasso nero sul viso, sempre se non fosse l’ultima moda della gioventù, visto che amavano
bucarsi nasi, orecchi con i peercing, farsi tatuare disegni incomprensibili colorati
su ogni parte del corpo. Quei particolari segni
rendevano la ragazza un po’ buffa, ma senza togliere nulla alla sua
avvenenza.
La ragazza seduta dietro con
l’aria sconsolata e che si era espressa
in quel modo, scandalizzando quasi l’autista di vecchia generazione non aveva poi tutti i torti, le ragioni
per esprimersi così c’erano, eccome! Anche se madre natura le aveva
regalato un aspetto estremamente gradevole, solitamente aveva un carattere dolce,
non di certo remissivo, ma dove ogni
tanto spuntava una verve che meravigliava anche chi la conosceva bene, come una
seconda personalità.
Purtroppo la sorte non le aveva reso certo la vita
facile. Appena pronunciate quelle parole di sfogo se ne pentì subito, non le
pensava realmente, era solo una reazione a qualcosa di imprevedibile che in realtà s’aspettava. Era divenuta una
pentola in ebollizione, sentiva già da qualche giorno che stava per esplodere, e un guaio dopo
l’altro ed era ora stracarica di elettricità vagante, accumulata negli anni.
Quando il destino si accanisce con una persona, di solito la stessa reagisce
urlando, strepitando, lei non lo aveva mai fatto, non si era mai lasciata
andare a furibonde scenate, non avrebbe potuto, perché avrebbe fatto del
male a chi per lei era prezioso più di
qualunque cosa al mondo e a cui voleva un bene dell’anima; la sua famiglia, ma
c’era un confine che per forza doveva delineare il sopportabile da ciò che lei
riteneva inaccettabile.
La reazione però di quella mattina non era
comunque adeguata agli avvenimenti,
accadutole, altri i problemi più seri, ma evidentemente quel giorno non aveva
la solita condiscendenza che la
distingueva in famiglia e al lavoro, e di certo l’avrebbe ricordata, anche se, per altri motivi che lei ancora non
conosceva.
Quel giorno l’ultima delle
avversità che da un po’ di tempo le stavano rendendo la vita snervante, l’aveva
caricata in quel modo anomalo.
Era uscita di casa in fretta e
furia perché in ufficio l’attendeva una giornata
impegnativa, diretta dove aveva
parcheggiato la sera precedente la sua
“fuori serie”; una cinquecento che stava per festeggiare il sedicesimo compleanno, che si reggeva insieme
con nastro adesivo, come spesso soleva dire lei stessa. Un piccolo mezzo che
rombava come un trattore per colpa della marmitta sfondata, la carrozzeria
sgangherata e arrugginita in vari punti, ma i soldi dallo stipendio non
restavano mai per poterla sistemare magari alla bene meglio. Non era il massimo
della comodità, ma per recarsi al lavoro
andava più che bene. S’accorse da una
ventina di metri distante dalla sua auto della gomma bucata chissà dove, chissà
quando. Si disse angosciata che per quel motivo avrebbe fatto tardissimo.
Doveva assolutamente trovare la
bottega di un gommista. Ce ne era una proprio in quella strada. Con il crick
che non aveva mai usato prima di quel giorno, riuscì anche se dopo vari e
stancanti tentativi a togliere la ruota. Con un vecchio pezzo di stoffa che
teneva nel piccolo bagagliaio la avvolse per il cerchione e con quel peso arrivò nell’officina
trafelata e sudata e con macchie di fuliggine misto a grasso sulla
maglietta non nuovissima ma ancora valida. Pregò il titolare quasi in ginocchio
di riparargliela subito e di fare il più
presto che poteva. Il gommista invece forse attratto dalla bella ragazza, aveva un gran voglia di conversare, e si mise a
parlare del traffico, dell’euro, del tempo, di tutto e di più.
Donatella fremeva, aveva una
fretta tremenda e non lo ascoltava neppure, anzi quel suo blaterare cominciava
a darle sui nervi, intanto pensava:
“Se gli rispondo, questo tipo non la finirà più - cercando di mostrarsi
non interessata ai suoi discorsi strampalati - Appena riparata la gomma riparto di
corsa…sperando di arrivare in tempo, ti prego - disse mentalmente e guardando
in alto, alla ricerca di un aiuto divino - devo arrivare in ufficio presto
altrimenti sono guai.”
Riparata la ruota e rimontata al suo posto da un ragazzo della
bottega, pagato il conto salato al gommista
chiacchierone, che sicuramente si era fatto
pagare oltre il lavoro anche l’urgenza, entrò nella macchina esausta
alla tensione, ma quando il diavolo ci
mette la coda ce la mette bene. Sembrava che il destino si stesse divertendo e
facesse del tutto per ostacolare il suo arrivo puntuale al lavoro come la
regola esigeva e com'era abituata da sempre.
Il motorino d’avviamento della
macchina si bloccò proprio quella
mattina, la chiave non girava e il
motore restò muto in un silenzio tombale.
La ragazza pensando piuttosto inquieta alla spesa che
avrebbe stravolto ancora di più il suo
già misero badger,
chiuse lo sportello e al volo fermò un
taxi che per fortuna passava in quel momento accanto alla sua cinquecento.
Seduta in taxi pensava che Laura
l’avrebbe rimproverata a dovere, si era tanto raccomandata al suo arrivo
puntuale, per mettere a punto le ultime cose prima dell’arrivo dei “pezzi
grossi” da Milano.
19 commenti:
Un bell'inizio non c'è che dire...certo lascia però, proprio la voglia di sapere cosa è accaduto dopo :) Complimenti sicuramente Un Elefante sul cuore sarà un romanzo molto interessante e farà decisamente centro!! In bocca al lupo...
Bentornata!Mi fa piacere vederti qui! Ma soprattutto che stupenda sorpresa! Mamma io nn vedo l'ora di avere il libro tra le mie mani! Ora sono curiosa, voglio sapere di più!!!!! Un abbraccio e buona serata!
*.* wow ci piaceeeeee!!!!
Chissà ora cosa succede alla nostra Donatella?
A presto!
Un po' di pazienza mei care amiche, ci vorrà un po' di tempo, ma alla fine saprete tutto della imprevedibile Donatella.
Già il titolo è fortissimo e anche questo incipit mi piace!!! :-)
Bentornata in blog, ti sento pimpante e ciò mi fa ben sperare di poterti seguire + spesso anche qui!
Grazie Fiore, ci tengo moltissimo al tuo parere, passa parola, dopo il concorso s'intende. buona serata
Sorprendi sempre,cara Nunzia,e non vedo l'ora di leggere per intero il romanzo!
l'inizio è proprio un invito a proseguire..
mi fa piacere rileggerti e questa volta non ti assentare.Lo dico io che spesso manco per mesi!!I motivi credo siano più o meno gli stessi:ti racconterò.Un abbraccio e a PRESTO.
Ciao Chicchina, grazie per essere passata, spero che stia meglio, anch'io spero di migliorare presto,ma la salute quando manca cambia tutte le prospettive. ma il lavoro ci aiuta, no?
un caro abbraccio
Nunzia
Devo dire che è un bel inizio e che spinge il lettore ad andare avanti nella lettura del romanzo:)
Zell
GRAZIE, è quello che voglio che succeda, accendere la curiosità. che se ne fa uno di un libro che lascia e prende, senza voglia di continuare?
La risposta qui sopra è per Zell, scusami ho dimenticato di scrivere il tuo nome, perdono
Ciao ti ho conosciuto tramite Fiore e Shane ^^
ho letto l'incipit, ti confesso che ho fatto un po' fatica a leggere le scritte bianche su sfondo nero, ma forse sono i miei occhi che funzionano male... poi, sempre ad essere sincera (non me ne vuoi?) asciugherei un po' i paragrafi, per rendere il tutto ancora più scorrevole e d'effetto perché merita. Anch'io ho voglia di sapere come va avanti la storia (titolo molto azzeccato!).
Allora aspettiamo il libro quando sarà pronto, capisco che ci vuole tempo
un abbraccio e felice di averti conosciuta!
Grazie infinite Elisabetta, grazie prima di tutto per averlo letto.
Per quanto riguarda i paragrafi, devo svelarti un fatto: l'incipit ha il suo senso con le sue lunghezze, per ciò che dovrà avvenire di lì a poche ore, la carica , la rabbia di Donatella sfocierà....questo sarà il seguito. Serve a comprendere lo stato d'animo che la ragazza avrà raggiunto.
Grazie anche per le critiche, sono costruttive, e ti auguro una buona giornata.
A. scarponi
Ok allora si spiega tutto! :-))
Un abbraccio!
Ciao Elisabetta, tu non hai un blog? Cliccando sul tuo nome, ho scoperto che anche te scrivi, perciò lo scambio d'opinione tra noio è d'obbligo. Ma se hai un blog, metti il link, sul messaggio, Grazie di nuovo
ciao
ti ho conosciuta grazie a Shane. Mi piace molto il titolo e già questo mi incuriosisce.....ho letto l'inizio, mi piace.
Ok, grazie RobbyRobby per l'approvazione, si vive anche di questo.
Ciao cara Nunzia, l'incipit mi piace..e mi incuriosisce la storia della ragazza. Ti ho conosciuta sul sito di Shane e ho messo il tuo banner per il candy. Bacioni e buon proseguimento di ritocco per il tuo romanzo. Un abbraccio *_*
Grazie Saray, molto gentile, il "ritocco" è quasi al termine, e mi sto divertendo a rileggerlo...è una storia che mi ha appassionato molto quando l'ho scritto anni fa, ora ancor di più. Grazie a un abbraccio anche a te :)
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